Isole Tremiti

Maschera subacquea

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STEP #04 - Citazioni

«[...] Tuttavia non va dimenticata la dimensione storica delle isole. Ciò che consiglio è di fare una vacanza della conoscenza, per ricostruire la memoria storica dell’arcipelago, protagonista, nei secoli scorsi, di rilevanti avvenimenti storici. Queste isole sono così ricche di storia, di cultura e di leggende che vale la pena conoscerle per poterne godere a piene mani.»

Lucio Dalla in un'intervista sul web del maggio 2002.
Il cantautore possedeva anche una villa sull'isola di San Domino ed era conosciuto da tutti gli abitanti.


«[...] Infrattanto suona la campana della ritirata, ed allora tutti o colle proprie o coll'altrui gambe ritornano alle loro abitazioni - si fa la visita serale, i secondini co' loro capi si recano a numerarli - al posto, si grida, e ciascuno vi si trova, poco importa se sopra o sotto il letto, se ritto o disteso per terra; a lume di lanterna se ne constata la presenza, poi si chiudono a catenaccio le porte, ed a suon di campana s'impone il silenzio. Questo non dura a lungo - si comincia qualche discussione, s'anima subito - qualche frizzo, qualche parola insultante vien subito; immediatamente si spengono i lumi,si disfanno i letti, e con quanto capita a mano cavalletti, tavole, panche s'ingaggiala mischia [...] »

Vito Susca, Isole Tremiti. Ricordi, Bari: Tipografia Cannone, 1876, pp 23-24.
Il medico militare Vito Susca descrive la vita dei "coatti" napoletani condannati al confino sulle isole. Molti di questi condannati diventarono coloni stabili: tuttora gli abitanti parlano un dialetto più vicino a un napoletano ormai passato che a quelli garganici.


«Giordano aveva il compito di organizzare la mensa e di andare a San Nicola a fare la spesa. Dall'inizio del suo confino c'era stato diverse volte sull'altra isola. [...] Mentre salì sulla barca con Armando, detto la scarpara, uno degli ultimi arrivi, e altre due guardie, rilesse tutte le cose che aveva segnato sulla lista: candele, lacci per scarpe, filo da cucire, patate e altro. [...] Raggiunta san Nicola, Giordano e la scarpara risalirono la strada protetti dai muri della fortezza.»

Paolo Pedote, L'Isola dei Papaveri, San Lazzaro di Savena (Bologna): Area51 Publishing, 2013.

Pedote nel suo romanzo immagina la vita di cittadini condannati al confino sulle isole per la loro omosessualità. Come afferma l'autore nella sua introduzione storica, i sopravvissuti paradossalmente riuscirono finalmente in questo luogo a vivere liberamente la loro identità.

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