Un'immaginaria conversazione tra me e il mio amico M.
M: «Ma alla fine cosa hai fatto per quel tuo credito libero?»
Io: «Ho realizzato un blog, incentrato su un oggetto. Questa cosa mi ha fatto tornare indietro nel tempo. A quando da ragazzino facevo esperimenti usando Blogger. È stata una sensazione piacevole e mi sono divertito anche a personalizzare un po’ i temi predefiniti di Google inserendo una mia foto scattata alle isole Tremiti. Il blog doveva partire da un luogo e non potevo che scegliere quello.»
M: «Me ne avevi già parlato. Sei molto legato a quel posto.»
M: «Me ne avevi già parlato. Sei molto legato a quel posto.»
Io: «Non è il mio luogo natale, né ci ho mai vissuto. Eppure visitare quelle isole mi suscita una nostalgia incredibile.»
«Ho parlato delle storie dietro i nomi delle isole e dopo ho ricercato la loro presenza in un film, in un libro e in alcune citazioni. Successivamente ho presentato la dimensione mitologica dell'arcipelago. Poi, però, mi sono addentrato di più negli argomenti del corso e, dopo averne elencati alcuni, ho scelto l’oggetto legato al luogo da trattare approfonditamente.»
M: «E cosa hai scelto?»
Io: «La maschera subacquea»
M: «Non ci avrei mai pensato.»
Io: «Altre cose, più immediatamente legate al mare, come la fune e l’ancora erano già state scelte. E non potevo prendere in esame un qualcosa di grande come una barca o un edificio. Doveva essere un qualcosa che fosse possibile trovare in quel luogo e possibilmente tenere in mano. Così io e la mia ragazza, che aveva visitato le isole più volte con me, discutendone abbiamo pensato a questo.»
M: «E cosa potevi mai scrivere su una maschera da sub?»
«Ho parlato delle storie dietro i nomi delle isole e dopo ho ricercato la loro presenza in un film, in un libro e in alcune citazioni. Successivamente ho presentato la dimensione mitologica dell'arcipelago. Poi, però, mi sono addentrato di più negli argomenti del corso e, dopo averne elencati alcuni, ho scelto l’oggetto legato al luogo da trattare approfonditamente.»
M: «E cosa hai scelto?»
Io: «La maschera subacquea»
M: «Non ci avrei mai pensato.»
Io: «Altre cose, più immediatamente legate al mare, come la fune e l’ancora erano già state scelte. E non potevo prendere in esame un qualcosa di grande come una barca o un edificio. Doveva essere un qualcosa che fosse possibile trovare in quel luogo e possibilmente tenere in mano. Così io e la mia ragazza, che aveva visitato le isole più volte con me, discutendone abbiamo pensato a questo.»
M: «E cosa potevi mai scrivere su una maschera da sub?»
Io: «Innanzitutto ho ricercato i vari nomi con cui la cosa è conosciuta. Poi ho approfondito l’oggetto materiale parlando delle varie forme che può assumere o che assumerà nel futuro, dei suoi materiali e componenti; ho cercato un brevetto e i principi scientifici legati all'oggetto. Abbandonando il piano materiale mi sono chiesto in quali forme o aspetti l’oggetto potesse diventare un simbolo. Pensavo di trovare un qualche logo di una qualche azienda e invece ho scoperto uno street artist, Blub, e voglio assolutamente imbattermi in una sua opera visitando Firenze, Napoli o Venezia!
Ho ripreso quest'artista nel parlare della cosa nell'arte. Infatti mi è toccato anche ricercare la presenza della maschera da sub in vari contesti: nel cinema, nella letteratura, nei fumetti, nella musica, nei proverbi e persino sui francobolli. Il post sui proverbi è stato complicato perché non penso esistano dei veri proverbi sulla ‘diving mask’. O almeno non ne ho trovati!»
Ho ripreso quest'artista nel parlare della cosa nell'arte. Infatti mi è toccato anche ricercare la presenza della maschera da sub in vari contesti: nel cinema, nella letteratura, nei fumetti, nella musica, nei proverbi e persino sui francobolli. Il post sui proverbi è stato complicato perché non penso esistano dei veri proverbi sulla ‘diving mask’. O almeno non ne ho trovati!»
M: «Quali sono stati i post più difficili da scrivere?»
Io: «Quelli in cui ho cercato di inserire la cosa in un ambiente diverso da quello suo solito: a casa e in cucina. Inoltre è stato complicato anche compilare l’abbecedario perché speravo di non inserire termini banali e ho finito anche per saltare due lettere…»
M: «E al contrario quali sono stati i più facili da scrivere?»
Io: «Non ho riscontrato difficoltà nel pensare alle azioni con la cosa e neanche nel realizzare la mappa concettuale e la nuvola delle parole.»
«Ma sai quando mi sono divertito di più?»
M: «Quando?»
Io: «Come protagonista della cosa, una sorta di ‘testimonial’, ho scelto Enzo Maiorca. Devi sapere che negli anni settanta tentò di stabilire un nuovo record mondiale di apnea, ma la cosa andò a monte e riemerso dall'acqua, in diretta tv, si lasciò andare a una sequela di bestemmie che lo fecero interdire dalla televisione per due anni!»
«Comunque, per concludere, ho anche evidenziato un collegamento 'magico' tra la cosa e il numero otto e in altro post ho discusso cosa dovrebbe mostrare un ipotetico museo delle maschere subacquee.»
«E con questo penso di aver finito!»
M: «Alla fine sei soddisfatto del tuo lavoro?»
Io: «Ammetto di non averci messo messo lo stesso impegno per ogni post. Alcuni saranno più riusciti di altri. Spero di aver espresso i concetti in modo chiaro e mi auguro che questo esercizio abbia migliorato il mio italiano e possa lasciarmi qualcosa.»
M: «Alla fine sei soddisfatto del tuo lavoro?»
Io: «Ammetto di non averci messo messo lo stesso impegno per ogni post. Alcuni saranno più riusciti di altri. Spero di aver espresso i concetti in modo chiaro e mi auguro che questo esercizio abbia migliorato il mio italiano e possa lasciarmi qualcosa.»
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